- Quanto tempo dura la visita?
- La visita ha una durata di circa un’ora
- Dovrò spogliarmi per pesarmi?
- No, è sufficiente togliersi maglie e oggetti pesanti. La differenza di un chilo in più o in meno non influenza il calcolo del metabolismo basale, mentre per quanto riguarda le pesate successive, la cosa importante è la differenza di peso riscontrata. Per la misurazione delle pliche (per valutare la massa grassa), invece potrebbe essere necessario togliersi la maglietta (ma spesso è sufficiente alzarla).
- Devo portare le analisi del sangue?
- Se sono disponibili delle analisi del sangue recenti, è meglio portarle alla visita, nel caso che il problema da affrontare riguardi la correzione di dislipidemie (colesterolo o trigliceridi elevati) oppure la glicemia alterata sarebbe importante avere le analisi con sé. In ogni caso queste possono essere sempre fatte nel tempo intercorrente tra la prima e la seconda visita.
- Mi sarà consegnata una dieta?
- Preferisco chiamarlo “piano alimentare”, poiché il termine “dieta”, anche se deriva dal greco e significa “modo di vivere” o come diremmo oggi “stile di vita”, in italiano questo termine ha assunto un’accezione del tutto negativa, e soprattutto di temporaneità: si fa per qualche settimana o qualche mese e poi si getta alle ortiche. La risposta comunque è sì, ma dato che il piano alimentare dovrà essere personalizzato in base alle caratteristiche antropometriche e alle abitudini alimentari della persona, ho bisogno di un po’ di tempo per elaborarlo. In genere lo consegno nel secondo incontro, oppure posso inviarlo per e-mail in versione pdf.
- Ma allora fino a che non avrò il mio piano alimentare che faccio?
- Il piano alimentare non è una bibbia su cui è scritta la sacra verità, ma è soltanto un modello di alimentazione che, per quanto possa essere personalizzato, resta sempre un qualche cosa di artificiale, un po’ come una stampella: mi è utile fino a che non avrò riabilitato e rafforzato l’arto, ma poi va superato.
Inizieremo a lavorare sin dal primo incontro, individuando insieme un percorso e provando a stabile delle regole alimentari da seguire.
- E se non riesco a seguire queste regole?
- In tal caso è importante discuterne e provare a modificarle insieme. Tengo a precisare che il tipo di alimentazione cui bisogna mirare deve avere una caratteristica ben precisa: essere per te sostenibile, e possibilmente per tutta la vita! E’ assolutamente inutile imporre un modello di alimentazione che non riuscirai a portare avanti nel tempo. Non siamo tutti uguali, ciò che può andar bene per me, non è detto che lo sia per te e viceversa.
- Le diete mi fanno venir voglia di trasgredire.
- Ogni divieto fa venir voglia di trasgredire, è umano. Una dieta ferrea genera di per se la voglia di trasgredire e quando si abbandona (spesso dopo una trasgressione), ci si concede lo “sbraco” totale.
Dopo un po’, spinto dai sensi di colpa e dai chili di troppo che si accumulano, s’inizia un altro periodo di dieta ferrea e il ciclo ricomincia. Ma la nostra alimentazione non può esser fatta di dieta rigida, ma neanche permetterci lo “sbraco” totale, concedendosi tutto e quando vogliamo. E’ necessario trovare un equilibrio sostenibile (che sarà molto personale), ricordandoci che l’ordine può essere mantenuto sempre grazie ad un piccolo disordine.
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Dr. Massimiliano Matteoni massimiliano.matteoni@gmail.com -
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